21 gennaio | III Domenica del Tempo Ordinario – anno B

Nella Parola la Libertà

In questa 3 domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci presenta, nella prima lettura, una città come tante: un grande agglomerato di vite che si intrecciano e che pensano a vivere il meglio che possono.

Ninive è l’emblema delle città di ogni epoca storica in ogni angolo della terra. Anche le nostre città e i nostri paesi sono Ninive. Anche noi come i niniviti siamo occupati e preoccupati di vivere il meglio che possiamo, anche a costo di applicare il detto “mors tua vita mea”.

Purtroppo, non ci accorgiamo che così facendo entriamo in un vortice di egoismo che ci porta ad una libertà effimera, una libertà che ci incatena alle cose di questo mondo e ci imprigiona nelle segrete di un tempo che non è mai abbastanza per poter mettere in agenda tutto quello che vorrei fare. Se pensate sia una visione pessimista del mondo … provate a chiedere ai nostri ragazzi se sanno cosa sia il tempo libero o cosa significhi giocare liberamente per la strada.

In questo mondo, la Parola di Dio, Gesù stesso, entra a gamba tesa e ci offre una buona notizia: abbandona tutto, seguimi e scoprirai cosa significa vivere.

Celebriamo oggi la V Giornata della Parola. Se ci pensiamo affidiamo le nostre vite alle parole del mondo, per qualsiasi necessità facciamo una ricerca su San Google e ci affidiamo al consiglio che più sembra essere compatibile con i miei tempi e le mie esigenze. Ma c’è una Parola che da sempre si pone accanto alla vita di ogni uomo e nel silenzio lo accompagna. Questa Parola oggi parla a te e ti invita ad affidarti alle sue cure, ti chiede di mettere in stand-by per un momento la tua agenda per lasciarti trasportare nella quiete sull’unica via della salvezza.

Non posso non pensare in questo momento alla bella figura del card. Van Thuan. Nel 1967 viene nominato vescovo, e nel 1975 vescovo di Saigon (Vietnam); due giorni dopo viene arrestato perché considerato politicamente pericoloso. Venne accusato di essere al servizio di governi stranieri che attentavano al successo della rivoluzione comunista nel paese. Trascorre 13 anni di prigionia di cui 9 di isolamento. In tutto questo tempo trovava la forza di continuare a sperare grazie ad “alcune gocce di vino e una goccia d’acqua nel palmo della mano … era questo il mio altare ed era questa la mia cattedrale!” Prosegue il suo racconto il card. Van Thuan: “In carcere non ho potuto portare con me la Bibbia; allora ho raccolto tutti i pezzetti di carta che ho trovato e mi sono fatto una minuscola agenda, in cui ho riportato più di 300 frasi del Vangelo; questo Vangelo ricostruito e ritrovato è stato il mio vademecum quotidiano, il mio scrigno prezioso da cui attingere forza e alimento mediante la lectio divina”.

Noi che viviamo in questo carcere che è questa nostra quotidianità, scandita da appuntamenti frenetici, allenamenti per un corpo sempre in forma, orari di lavoro improponibili … abbiamo il coraggio, la capacità, la sapienza di portare alla nostra mente qualche brano di Vangelo e di affidarci ai suoi consigli anche e soprattutto quando questi sembrano abbattere tutte le certezze che tengono in piedi le mie giornate?

Lascia tutto e seguimi, ci dice Gesù quest’oggi, salverò te dall’abisso in cui ti sei cacciato. Ascolta la mia Parola e segui i suoi consigli, solo così troverai quella libertà che da sempre desideri, solo così potrai realizzare pienamente ciò che sei. Amen.