Relazioni più o meno pericolose …

8 settembre 2024 | XXIII Domenica del Tempo Ordinario – anno B |

La Parola di questa 23 domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, ci sprona a mettere a tema le nostre relazioni.

Ogni giorno ci troviamo a relazionarci con diverse persone, con alcune abbiamo una relazione più stretta e con altre meno. Ogni giorno qualcuno bussa alla porta della nostra vita per la prima volta e, ad un semplice colpo d’occhio li incaselliamo dentro stanze ben definite: c’è la stanza dei disperati, nella quale è meglio entrare con cautela; c’è la stanza dei possibili amici, nella quale entriamo con più desiderio di scoprire qualcuno di nuovo con cui camminare; ci sono le stanze dei teppisti e dei cercatori di soldi dalle quali restare molto lontano. Insomma, per ciascuno abbiamo un modo diverso di approccio, per ciascuno possiamo mettere a disposizione più o meno spazio/tempo vitale.

La seconda lettura, tratta dalla lettera di Giacomo, risuona a questo punto come un campanello di allarme: abbatti le mura dei preconcetti e vedi di donare il tuo spazio e il tuo tempo a tutti, ricchi e poveri, disperati e santi!

Un insegnamento non facile viene subito da dire, come fare per metterlo in pratica?

Nel Vangelo abbiamo ascoltato Gesù che guarisce un sordomuto. A lui che ha ostruite le vie principali della comunicazione Gesù dona qualcosa di sé: quella saliva con cui gli toccò la lingua è il dono del suo Spirito, del suo essere più profondo. Ad una prima lettura verrebbe da dire: che schifo, io non mi farò mai toccare dalla saliva di uno sconosciuto. Ma sta proprio qua la rivoluzione: se vuoi lasciarti plasmare da Dio devi avere il coraggio di lasciarti toccare nel profondo da lui, devi avere il coraggio di lasciarti impastare dalla sua acqua che disseta in eterno, devi lasciarti toccare dal suo Spirito creatore, solo allora le tue orecchie si apriranno e tu potrai sentire con chiarezza il grido di colui che bussa alla tua porta, solo allora le tue labbra potranno pronunciare parole di salvezza per coloro che alla porta implorano un aiuto. Ecco, ora, ciò che i soli occhi non erano capaci di discernere lo puoi comprendere chiaramente, ora puoi permetterti di abbandonare i pregiudizi per lasciare spazio ai giudizi misericordiosi di quel Dio che ti abita e guida ogni tuo gesto.

Signore Gesù, creatore del cielo e della terra,
nel tuo amore misericordioso
ti sei fatto mio prossimo
affinché io potessi farmi prossimo
di tutti coloro che la vita
pone sul mio cammino.
Ti sei rivolto a me offrendomi un modello
di libera accoglienza,
di amore smisurato
di giudizio misericordioso;
donami la forza di seguire le tue orme
perché possa essere
un credente sempre più credibile
agli occhi degli uomini che incrocio
per le vie del mondo.
Amen.

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