Convertiamoci e il sogno si realizzerà
In questa II domenica di avvento le letture ci invitano alla conversione.
Siamo noi il nuovo popolo che nel deserto ha bisogno di riconoscere la fedeltà di Dio.
Viviamo la nostra vita in un deserto di relazioni significative, agiamo nella società senza nessuna attenzione verso il prossimo, prendiamo decisioni come se dopo di noi non dovesse esserci più nessun uomo sulla terra. È in questo deserto che non ci preoccupiamo del futuro dell’umanità, o se lo facciamo pensiamo sempre che sia qualcun altro a doverci pensare prima di noi.
Lo squilibrio della distribuzione delle risorse alimentari; lo sfruttamento improprio delle materie prime; la mancanza di dialogo; l’inquinamento … tutto ciò porta alle guerre; alle malattie; ai disastri naturali. A tutto questo aggiungiamo il disinteresse per la cultura, per il senso civico, per il bene comune; la perdita del valore della vita; l’assenza di una morale; l’indifferenza dilagante. Questo è il deserto nel quale oggi viviamo e ci stiamo affossando.
In realtà vi confesso che non mi spaventa il fatto che questo deserto esiste, c’è sempre stato nella storia dell’uomo e sempre ci sarà. Probabilmente ci sono stati anche periodi peggiori. Ciò che mi spaventa è che i seguaci di Cristo ci vivano dentro indifferenti. Il Cristo nel vangelo ci parla di attenzione al fratello, alla creazione; ci insegna il rispetto dell’altro chiunque esso sia; ci parla di dialogo, di obbedienza, di umiltà e di sacrificio.
Ma noi Cristiani dove siamo in questo mondo?
Questa è la conversione a cui siamo tutti chiamati.
Noi che occupiamo i banchi delle chiese durante le feste comandate dovremmo avere come Giovanni il coraggio di urlare al mondo che le cose così non vanno. Dovremmo cibarci della Parola di Dio come Giovanni ed avere l’umiltà di dire che i primi a doverci convertire siamo noi, e con il nostro esempio offrire al mondo l’Amore di Dio per questa umanità, non un’altra. Non rifugiamoci col pensiero al “quando le cose andavano meglio” (probabilmente qui giorni non ci sono mai stati) ma illuminati dallo Spirito guardiamo al futuro con la certezza che le cose possono davvero andare meglio.
Offriamo ai nostri giovani non una vita semplice ma semplicemente una vita, da vivere con le sue fatiche, perché è proprio affrontando le sfide della storia che possiamo vivere l’Amore reciproco.
Sogno un mondo in cui i cristiani possano davvero essere luce e sale.
Sogno un mondo in cui non si viva come peso l’incontro con la parola nella catechesi, nella liturgia, nella lettura della Parola.
Sogno un mondo in cui i giovani possano davvero restare ammaliati da adulti innamorati di Dio.
Sogno un mondo in cui la Verità di Dio possa davvero essere verità per tutti i popoli.
Convertiamoci, convertiamoci al Vangelo. Solo nella Verità di Gesù, Cristo, Figlio di Dio i nostri sogni possono avverarsi e le nuove generazioni saranno rigenerate nell’Amore. Amen.