3 domenica di Avvento – anno B

Tu chi sei?

Is 61,1-2.10-11 ; Lc 1 ; 1Ts 5,16-24 ; Gv 1,6-8.19-28

Tu chi sei?

È la domanda che rimbalza nelle nostre orecchie in questa 3 domenica di Avvento.

Giovanni Battista è sottoposto ad un duro interrogatorio ma lui pare calmo e sereno. Lui sa bene chi è ma soprattutto sa bene chi non è. Giovanni non è “né il Cristo, né Elia, né il profeta”.

Tutto ciò solleva una riflessione nella mia testa. Quante volte anche noi siamo sotto processo, senza rendercene conto. Il mondo ci guarda, i riflettori dei media sono pronti a registrare, ma soprattutto i nostri ragazzi hanno gli sguardi puntati su di noi. Che cosa testimoniamo di Dio con la nostra vita? Quale fede traspare dai nostri gesti, dalle nostre parole, dalle nostre scelte?

Noi Cristiani siamo chiamati a essere testimoni di qualcuno che è gia in mezzo a noi ma che il mondo fatica a riconoscere.

Il metodo con cui Giovanni offre la sua testimonianza è molto interessante. Non dice io sono … anche perché nel linguaggio biblico l’Io-Sono è soltanto Dio così come si è rivelato a Mosè nel roveto ardente. Giovanni dice anzitutto chi lui non è. Cioè, Giovanni fa tutto ciò che gli è possibile per eliminare dal pensiero dei suoi ascoltatori l’idea che lui possa essere il Messia, il Dio tanto atteso. Soltanto quando ha chiarito questo può definirsi “voce”. Una voce è sempre collegata ad una parola altrimenti resta un suono senza senso. È come se Giovanni dicesse “io non sono nessuno, è solo la Parola, il Cristo, a dare senso ai suoni che escono dalla mia bocca”.

Anche qui mi sorge una riflessione. Noi cristiani spesso ci atteggiamo a salvatori del mondo. Noi siamo i più bravi, quelli che conoscono la verità, quelli che certamente hanno da insegnare al mondo come girare … noi cristiani dovremmo avere il coraggio di offrirci al mondo come Giovanni, non siamo nessuno, e se siamo qualcuno è solo perché il Cristo (la Parola) riempie di senso le nostre azioni, le nostre parole, i nostri pensieri.

La ricerca che in questa domenica ci viene chiesto di fare è la ricerca di noi stessi. Siamo invitati anzitutto a toglierci quelle maschere che oscurano la meraviglia che siamo; ritrovando noi stessi possiamo scoprire che siamo abitati da quel Cristo che ci ha creati e redenti. Colui che sta in mezzo a noi è il Cristo che ci abita e noi non lo conosciamo perché i nostri pensieri sono troppo occupati ad esaltare il nostro io da non accorgersi che senza il Cristo che vive in noi non siamo proprio nulla!

Tu, il Cristo vivente,
che abiti ogni uomo ed ogni donna del mondo;
che illumini ogni istante delle nostre giornate;
che dai senso alle nostre vane parole;
fa che ti scopriamo presente in noi,
fa che l’umanità possa godere della tua Presenza viva,
fa che, nell’umiltà, possiamo testimoniarti al mondo.
Amen.

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