1 Domenica di Avvento

Nella veglia … l’incontro

Iniziamo quest’oggi il nuovo anno pastorale. E come per ogni inizio, anche questo inizio porta con sé attese e speranze. Se la scorsa settimana siamo stati spronati a fare una revisione della nostra vita, quest’oggi ci viene chiesto di provare a stendere nero su bianco cosa ci attendiamo per il prossimo anno. Abbiamo forse scoperto di essere deboli su qualche fronte? Possiamo fare qualcosa per rafforzare questa debolezza? Ci prendiamo questo tempo di palestra spirituale per rafforzare questi muscoli. “Fate attenzione” ci dice il Vangelo quest’oggi. Ecco, fare attenzione significa proprio porre attenzioni laddove abbiamo bisogno di rinforzarci.

Ma il Vangelo ci dice anche “vegliate”. È in questa veglia che siamo chiamati ad esercitare le nostre capacità affinché quando “il padrone di casa ritornerà” non ci trovi afflosciati nell’ozio ma pronti a riconoscerlo e ad andargli incontro.

Mi piace usare questa immagine.

Immagina di sentire un amico che non vedi da parecchi anni, un amico con cui hai condiviso momenti significativi della tua giovinezza, uno di quegli amici che facilmente si identifica con il termine ‘migliore’. Ebbene vi accordate con questo amico per vedervi, a casa tua, per una cena. Pensate a cosa si muove in voi al solo pensiero. Al termine di quella telefonata iniziano a riaffiorare ricordi ed emozioni del passato. Pensando alla cena non puoi fare a meno di ricordare i piatti preferiti del tuo amico e magari di prepararne qualcuno. Ti viene voglia di sfogliare gli album delle fotografie (che all’epoca ancora si usavano) e magari di lasciarlo in bella vista per poterlo sfogliare con lui. E chissà, magari ti organizzi anche per trovare la canzone che cantavate insieme nelle serate di festa … tutti questi preparativi rendono l’attesa frizzante, operosa, emozionante, bella … quest’attesa è già l’incontro con quest’amico che suonerà il campanello della porta tra qualche giorno, lui è già qua e l’accoglienza è già iniziata.

Vegliate perché non sapete quando è il momento”.

Il problema è che l’incontro con Gesù noi non sappiamo quando sarà eppure la sorpresa è che ogni istante della nostra vita può divenire quel momento!

Iniziare oggi il cammino d’avvento significa iniziare a fare quella palestra dello spirito che ci può portare a vivere ogni istante della nostra vita come l’istante dell’incontro con l’Atteso.

Non fermiamoci alla semplicità delle statuine del presepio, che pur sono importanti segni che ci spronano alla riflessione. Troviamo momenti significativi nelle nostre giornate in cui fermarci e contemplare quel mistero, il mistero di un Dio che si fa come noi per farci come Lui. Amen

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