Mistero dell’eterno Amore

2 giugno 2024 – Corpus Domini |

Questo è il mio corpo
Questo è il mio sangue

Quante volte abbiamo ascoltato, o forse solo sentito, queste parole! Eppure, siamo ancora restii nel crederci fino in fondo. Il tuo occhio vede un pezzo di pane, la tua lingua gusta un pezzo di pane, ma il tuo cuore cosa crede?

In questo giorno per antica tradizione l’Eucarestia viene portata per le vie di paesi e città, con Lei percorriamo le strade in cui viviamo, ci relazioniamo, lavoriamo e ci divertiamo. È come chiedere all’Eucarestia di non lasciarci soli, di abitare con noi in ogni giorno della nostra vita (ma è proprio questa la promessa che Gesù risorto fece ai suoi amici: “io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” – Mt 28,20, ultimo versetto del vangelo matteano).

Allo stesso tempo, portare Gesù per le strade in cui viviamo significa anche ricordarci che ogni giorno possiamo entrare in casa sua, proprio così come ora lui sta entrando in casa nostra, e fissare il nostro sguardo nel suo sguardo in una relazione d’amore sempre più profonda.

In questo giorno in cui solennemente poniamo l’Eucarestia al centro della nostra giornata ci viene ricordato che Gesù stesso si offre a noi per farsi mangiare con la bocca e con gli occhi. Questo cibo non è un qualcosa che riempie la pancia ma attraverso la bocca e gli occhi arriva al centro del nostro cuore per trasformarlo sempre più in una centrale d’Amore che alimenta tutta la nostra esistenza.

Un tempo, purtroppo, si insegnava che l’eucarestia la si poteva ricevere solo se in grazia di Dio. Con questo insegnamento abbiamo allontanato le persone dalla comunione eucaristica. Ancora oggi qualcuno si accosta alla comunione solo se si è appena confessato, quasi che l’eucarestia fosse il premio di una vita perfetta, senza peccati (che, detto tra noi, non esiste!). Rileggendo gli scritti di Sant’Ignazio di Antiochia (nato circa nel 35 e morto circa nel 107) in riferimento all’Eucarestia troviamo questa espressione: medicina dell’anima o farmaco d’immortalità. Un farmaco lo si prende quando si è malati per sconfiggere la malattia, non attendiamo di essere guariti per curarci… papa Francesco in una intervista dice: “l’eucarestia non è un premio per i buoni, è una medicina per i deboli”.

Solo nel credere che quel pane e quel vino sono il Corpo di Gesù le nostre debolezze possono essere sanate e la nostra vita diventare luogo in cui l’Amore può mostrarsi al mondo.

O Corpo di Cristo
nascosto in un piccolo pezzo di pane
noi oggi ti contempliamo
e ti osanniamo.
Ti accompagniamo
attraverso i luoghi
che frequentiamo quotidianamente.
Resta accanto a noi
in ogni momento delle nostre giornate,
fa che sentiamo forte la tua amorosa presenza,
che le nostre vite siano ad immagine della tua vita.
Ogni giorno tu sei lì,
nella tua casa, la chiesa,
ad attendermi.
Che possa sentire il bisogno di venire a salutarti
per farti sentire la mia misera presenza.
O Corpo di Cristo
mistero d’Amore
rendi la mia vita
mistero della tua presenza.
Amen.