Mistero d’Amore

26 maggio 2024 – SS. Trinità |

Celebriamo quest’oggi la solennità della SS. Trinità. Possiamo dire che celebriamo la fonte di tutto ciò che è, di noi stessi e di tutto ciò che ci sta attorno.

Parlare di Trinità significa parlare di un mistero, significa cercare di riconoscere l’inconoscibilità di Dio. Certo noi possiamo comprendere che Dio è Padre Creatore, che è Figlio redentore (cioè morto e risorto per noi), possiamo anche sforzarci e comprendere che Dio è amore, ma come tutto questo sia uno in tre persone uguali e distinte … resta per noi un mistero.

È un mistero ma allo stesso modo è ciò che ogni uomo e ogni donna sono chiamati a vivere. Dico sempre agli sposi che nel loro amore che diviene uno nel figlio che nascerà loro divengono portatori della Trinità nel mondo. Non solo, in ogni gesto di Carità fraterna noi possiamo incarnare il mistero trinitario così come lo contempliamo sulla croce.

Nella storia sono state fatte tante rappresentazioni della Trinità ma sono sempre più convinto che l’icona che più di tutte la rappresenta nel suo mistero e nella sua incarnazione sia il Cristo crocefisso sulla croce. Contemplando il corpo morente del Figlio non possiamo non accorgerci della presenza silenziosa e sofferente del Padre che, come ogni padre accanto al letto di un figlio morente, non può che accompagnare gli ultimi istanti della vita del figlio. Questa vicinanza, questa empatica sofferenza del Padre è l’espressione del vero amore, è colui che soffre con chi è nella sofferenza, così come è stato capace di gioire con chi era nella gioia. Questo Amore è lo Spirito Santo che li unisce in un solo corpo sofferente.

Ma questo non basta. Sulla croce possiamo anche percepire l’ultimo desiderio di questo Figlio: Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno. È il salvagente gettato dalla croce per ognuno di noi, è quel legame di Amore che il Cristo ha offerto all’umanità sofferente perché possa entrare in questo circolo divino d’Amore che è la Trinità. Dalla croce ciascuno di noi è chiamato a diventare parte di questo mistero d’Amore.

È ciò che ciascuno di noi può fare guardando un fratello con gli occhi del Crocefisso; è ciò che ciascuno di noi può fare moltiplicando l’Amore ricevuto offrendolo agli altri; è ciò che hanno fatto i santi nella storia.

In questa settimana abbiamo festeggiato il fondatore dell’Istituto Palazzolo, san Luigi Maria Palazzolo, anche lui, proprio da quel Cristo ignudo sulla croce, trovò la forza di iniziare quell’opera che noi oggi chiamiamo Istituto delle suore delle poverelle e in quest’opera incarnare quotidianamente il mistero d’Amore della Trinità.

La festa di oggi pertanto ci scuote, ci stimola, ci stupisce e allo stesso tempo ci rafforza.

SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo,
illumina il cuore di coloro che si rivolgono a Te
affinché il tuo mistero d’Amore
possa incarnarsi nelle loro storie
ed ogni uomo possa gustare
la pace di essere Uno in Te. Amen.