6 gennaio | Epifania di Dio

Pellegrini nel Tempo e nelle Storia

In questo giorno in cui la liturgia ci porta a ricordare i Magi e la loro ricerca del Re, tutti noi ci scopriamo un po’ viandanti e un po’ pellegrini, un po’ cercatori e un po’ girovaghi.

In effetti la nostra vita è un cammino verso una mèta poco chiara. Ogni giorno compiamo dei passi che ci portano avanti nel cammino ma non sappiamo bene se la direzione intrapresa è quella giusta. Anche i Magi nella loro storia hanno scoperto di essere in cammino, forse lo hanno fatto il giorno in cui hanno riconosciuto nelle stelle il segno della nascita di un grande Re; forse lo hanno scoperto in giorno in cui hanno iniziato a scrutare il cielo in cerca di un segno; o forse lo hanno scoperto quando si sono incontrati ed hanno condiviso le loro intuizioni. Non importa quando scopri di essere in cammino, l’importante è camminare. Se non cammini non potrai mai fare l’esperienza della scoperta, se non cammino non potrai mai incontrare altri ricercatori come te; se non cammini non potrai mai scoprire se ciò che ti è balenato in testa è vero oppure frutto di qualche allucinogeno.

I magi oggi ci insegnano anche il modo in cui è bene camminare. Si può infatti essere viandanti o pellegrini. Cioè si può essere gente che cammina senza una mèta o si può essere gente che guarda alla mèta e intraprende il viaggio cercando di arrivare a comprendere sempre più ciò che sta per incontrare. I Magi sono pellegrini. Nel loro cammino continuano a scrutare le stelle e le scritture e continuano a condividere il loro sapere, tutto questo per poter discernere, cioè poter riconoscere il Re che li sta chiamando tra i tanti re fasulli che lungo il cammino possono incontrare. Nel nostro cammino di uomini e di credenti spesso siamo più simili a viandanti che, non avendo una meta precisa, si lasciano trainare dal “fan tutti così” o dal “abbiamo sempre fatto così”. Il pellegrino si interroga, non lascia nulla al caso, si affida e si fida che qualcuno dall’alto lo sta guidando. Il pellegrino non cerca la strada più breve ma quella che gli permette più esperienze, perché solo mettendosi in gioco è possibile approfondire la propria conoscenza di quel Dio che ti sta chiamando e che attende solo che tu abbia gli occhi per poterlo riconoscere, là dove nessuno lo riconoscerebbe, là dove nessuno lo cercherebbe, là dove tutti vivono la propria solitudine.

Al termine del tempo di Natale noi festeggiamo l’Epifania di Dio, la manifestazione di Dio agli uomini, in questo giorno la Chiesa annuncia ufficialmente il giorno della Pasqua per significare che ogni giorno di questo nuovo anno appena iniziato è illuminato da quella Luce divina e in quella Luce tutto acquista significato.

Lasciamoci anche noi illuminare dal bambino Risorto, lasciamoci guidare anche noi dalle stelle per andare oltre ogni nostra immaginazione, lasciamo che sia Dio a guidarci là dove ciascuno di noi lo può incontrare. Buon Natale. Che possiate scoprire ogni giorno il modo in cui Dio si svela ai vostri occhi. Amen.

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