31-12-23 | S. Famiglia di Nazaret

Famiglia – Comunità – Società

In questa domenica dopo Natale la liturgia ci offre la possibilità di riflettere sulla famiglia mettendoci di fronte la Sacra famiglia di Nazareth.

Gesù, Maria e Giuseppe divengono modello per le famiglie di tutti i tempi. Una famiglia accogliente, fiduciosa e legata alle tradizioni del suo popolo, della sua terra.

Maria e Giuseppe come ogni genitore hanno riconosciuto la preziosità di questo bambino inaspettato; hanno visto in questo bimbo il dono prezioso di un Dio che opera silenziosamente nelle nostre strane storie.

Maria e Giuseppe hanno sentito il bisogno di ringraziare Colui che ha concesso loro il dono più grande della loro esistenza e lo hanno fatto così come nelle loro famiglie hanno imparato. Chissà quante volte avranno accompagnato qualche parente al tempio per la nascita di qualcuno. Questa volta tocca proprio a loro e … succede qualcosa di inaspettato. In realtà di normale nella loro storia finora non c’è stato nulla, però tutto riguardava il loro intimo, ora però il loro segreto è svelato. Le parole di Simeone rompono la loro intimità e la aprono verso un futuro ancora più inaspettato.

È in questo momento che forse hanno la percezione che quel bambino non è solo loro ma fa parte di una famiglia più allargata. Ogni nostro figlio è figlio della comunità in cui viviamo: si inserisce nel nostro ceppo genealogico ma si innesta nella tradizione della terra in cui viviamo. Volenti o nolenti i nostri figli saranno cresciuti da noi e da tutte le persone che direttamente o indirettamente avranno a che fare con loro.

Forse in questo giorno dedicato alla famiglia dobbiamo un po’ riflettere anche su quella famiglia un po’ più allargata che è la comunità cristiana ma anche la società civile italiana nelle quali viviamo.

La famiglia è il luogo in cui cresciamo e veniamo educati, un luogo fatto di persone e relazioni, e quindi di amore e odio. Non possiamo far finta che attorno al nostro piccolo nucleo famigliare non esista nulla, al contrario dobbiamo mettere in campo tutto quanto è a noi possibile affinché la comunità e la società nelle quali ci riconosciamo possano essere sempre più comunità e società educanti.

È facile guardare la comunità cristiana (che altro non è che la Chiesa) e additare il male o il marcio che vi ci si trova, più difficile è chiedersi come figlio cosa poter fare affinché questo male e questo marcio possano migliorare giorno dopo giorno. Lo stesso discorso lo dobbiamo fare come cittadini di questa amata e maltrattata Italia.

Facile guardare la Chiesa e lo stato come istituzioni dalle quali pretendere servizi; difficile è chiedersi come figli di queste famiglie cosa possiamo fare affinché tutti possano godere dell’amore necessario.

Che la S. Famiglia di Nazareth, modello di accoglienza, fiducia e rispetto delle tradizioni, possa aiutare ciascuno di noi a vivere nelle nostre famiglie, nella nostra Comunità e nella nostra società come figli amati e amanti. Amen.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *