Il Risorto è il Crocefisso

14 aprile – III Domenica di Pasqua –

Di questo voi siete testimoni. Questo è l’invito che ci viene offerto in questa 3 domenica di Pasqua.

Ma cosa significa essere testimoni?

E testimoni di chi? Di che cosa?

Anzitutto essere testimoni significa uno che ricorda … il discepolo ricorda il maestro: lo tiene davanti agli occhi e nel cuore, e lo vive nella quotidianità della vita, fino alla morte … la parola con cui in greco viene tradotto “testimone” è “martire”.

Potremmo a questo punto chiederci per chi o per che cosa saremmo disposti a dare la nostra vita… per Gesù di Nazareth? Per il Risorto? Di chi siamo discepoli?

Certo, credere che Gesù è risorto non è una cosa semplice da fare ma potremmo anche crederci per fede, la cosa più complessa da credere penso però che sia credere che il Crocifisso sai il Risorto cioè, colui che è risorto è lo stesso che è stato crocefisso.

Gesù risorto mostra i segni della sofferenza della croce… questo per noi è troppo forte. Se proprio devo risorgere lo faccio nella gloria, perché la risurrezione deve per forza portarsi dietro le fatiche della sofferenza terrena?

Il vangelo di questa domenica mi consola parecchio perché pare che gli stessi discepoli della prima ora abbiano questa difficoltà.

Dai racconti sembra che non sia la prima volta che Gesù appare loro; eppure, fanno fatica a riconoscerlo. Questa fatica Gesù cerca di risolverla mostrando le ferite delle mani e dei piedi e mangiando con loro. Ci viene spontaneo chiedere: ma come è possibile?

Il corpo trasfigurato non entra neppure nei nostri pensieri, come possiamo testimoniarlo? Come possiamo essere convincenti nel trasmettere un qualcosa che neppure noi possiamo comprendere?

Con un po’ di semplicità mi viene da rispondere: l’unione fa la forza.

Già, solo in mezzo ai discepoli riuniti nel suo nome Gesù si rende presente. Solo dove due o tre sono riuniti nel suo nome si può fare l’esperienza della presenza del Crocifisso Risorto.

Se sono da solo a credere in qualcosa posso ad un certo punto pensare di essere un folle visionario, un pazzo che ha le visioni ma se assieme a me ci sono altri che condividono la stessa fede forse qualcosa di vero c’è, anche se faccio fatica a comprenderlo pienamente; e poi diciamocelo chiaramente, se potessi comprendere pienamente il mistero della Pasqua, passione morte e risurrezione, non sarebbe più un mistero e Dio non sarebbe più Dio ma completamente uomo come me e come te. Diffidate da coloro che dicono di sapervi spiegare i misteri di Dio!!!!