Nel cuore del messaggio di Gesù
In questa V domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, il vangelo ci mostra una giornata tipo di Gesù per portarci al cuore del suo ministero.
Gesù inizia la sua giornata all’alba nella preghiera, poi condivide nel pranzo la tradizionale festa dello Shabbat e in questa occasione, andando contro ogni norma sabbatica, guarisce la suocera di Pietro la quale subito offre la sua persona, il suo tempo, il suo Sabato nel servizio; al calar del sole, quando ormai il riposo della festa è terminato, Gesù viene investito da una folla di malati che chiedono la guarigione e Gesù si lascia consumare da questa sete di vita donando guarigione e liberando dal male; poi si ritira per il riposo, un riposo breve pare perché “al mattino presto si alzò quando ancora era buio” per ritirarsi in preghiera in un luogo desertico.
Gesù trova forze ed energie per affrontare le sue giornate più nella preghiera che nel sonno. Il riposo di Gesù è un riposo nello Spirito più che nel letto!
Ma poi il Vangelo ci presenta un qualcosa di inaspettato. Di nuovo molta gente lo sta cercando per essere guarita, la risposta di Gesù ci interpella: “Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!”.
Il compito di Gesù dunque non è guarire i corpi ma portare il messaggio di salvezza all’uomo.
Questo noi spesso lo dimentichiamo!!!!
Tra la folla che segue Gesù e noi non c’è molta differenza. Anche noi accorriamo in chiesa ogni volta che la tradizione ci consegna un gesto per la cura del corpo: la benedizione della gola che abbiamo appena vissuto; la benedizione degli animali, del pane, del sale nel giorno di S. Antonio; la benedizione degli autoveicoli … Tutte buone opere ma la fede, pare dirci Gesù oggi, non può fermarsi a questo.
Oggi è la 46^ Giornata Nazionale per la vita, Gesù ci invita a scoprire che la nostra vita non corrisponde esattamente al corpo ma c’è un di più in questo corpo che facciamo sempre più fatica a riconoscere e quindi curare e alimentare. Il corpo resta certamente il luogo privilegiato affinché io possa prendermi cura di ciò che sono. Il corpo devo curarlo, alimentarlo, rispettarlo certamente. Questa cura diviene così strumento di salvezza per l’anima. Il mio corpo e il corpo dell’altro sono il luogo privilegiato dell’incontro con Dio. Gesù non si limita a predicare ma come abbiamo visto non si stanca mai di guarire e sanare, perché proprio nel corpo guarito e sanato l’uomo possa incontrare la Fonte e la Salvezza, il Creatore e il Salvatore.
Preghiamo quest’oggi per ogni uomo e per ogni donna
Signore, Creatore e Salvatore,
aiutaci a scoprire la preziosità della vita
e che questa preziosità non è solo il nostro corpo;
Signore aiutaci a rispettare la Vita
nel corpo di ogni fratello
che incontriamo nel cammino;
possano i nostri occhi
scorgere la presenza dell’Amore
che dà vita, sostiene e rigenera
ogni uomo e ogni donna della storia.
Amen.