Abbassa lo sguardo

12 maggio 2024 | Ascensione di Gesù –

Sono passati poco più di quaranta giorni dalla Risurrezione di Gesù, in tutto questo tempo il Maestro ha continuato a manifestarsi ai suoi discepoli con il suo corpo fatto di carne ed ossa cercando in tutti i modi di far comprendere loro cosa fosse la risurrezione. Ora i tempi sembrano maturi i discepoli hanno la certezza che la morte non è l’ultima tappa di questa nostra esistenza. Gesù deve compiere un secondo passo: deve tornare al Padre.

La festa dell’Ascensione che oggi celebriamo segna proprio questo importante passaggio. Quel Gesù che fino ad oggi poteva trascorrere del tempo con i suoi amici, ora non ci sarà più; o meglio, non sarà più accanto a loro così come loro ormai avevano imparato a riconoscerlo.

Gesù sale al cielo, non per sparire dalla vita dei suoi amici ma per poter essere sempre più presente nella vita di ogni uomo e di ogni donna lungo tutta la storia dell’umanità. Ma questo è difficile da comprendere, forse ancora più difficile che non riconoscerlo nel suo corpo risorto. Ora resta un vuoto accanto a noi, così come ciascuno di noi sperimenta nella morte di una persona cara. Ecco dunque, quegli sguardi fissi rivolti verso il cielo, ecco quello sguardo perso che sembra dire: “e ora cosa facciamo?” Se abbiamo visto i discepoli dispersi dopo la risurrezione, sulla via di Emmaus, lungo il lago di Tiberiade o rinchiusi nel cenacolo, ora, dopo l’illusione di aver ritrovato il maestro perduto, sono ancora più dispersi, quel vuoto accanto a loro è ancora più pesante e profondo.

Dopo la risurrezione avevamo sentito Gesù stesso scuotere i discepoli increduli: “stolti e tardi di cuore …”; ora sono le parole degli angeli a scuoterci: “perché state a guardare il cielo?” quasi a dirci: abbassa lo sguardo, Gesù non lo trovi in mezzo alle nuvole ma nel volto dei tuoi fratelli!

Sono rivolte a ciascuno di noi queste parole; va bene la preghiera ma Gesù non abita sopra le nuvole, Gesù lo posso incontrare solo nel mettermi a servizio dei fratelli che incontro lungo la via. Nella preghiera possiamo scoprire chi siamo ma nelle azioni possiamo metterci a servizio dei fratelli; nella preghiera, infatti, scopriamo di essere figli di Dio così che nelle azioni quotidiane possiamo riconoscere il volto dei nostri fratelli.

Compito di noi cristiani è certamente quello di predicare in tutto il mondo l’Amore di Dio per l’umanità ma queste nostre parole devono incarnarsi nei nostri gesti quotidiani, solo così il Signore Gesù potrà confermare con i segni la nostra testimonianza. Solitamente cerchiamo i miracoli pensando che Dio intervenga dall’alto ed in modo soprannaturale possa sistemare ogni cosa; questo può certo avvenire ma si tratta di situazioni molto rare; ogni giorno invece possiamo assistere a miracoli se abbiamo il coraggio di vivere nella nostra vita l’Amore di Dio.

Preghiamo perché ciascuno di noi possa, giorno dopo giorno, mettersi a disposizione dell’Amore, preghiamo perché nella nostra vita possa manifestarsi la Sua Misericordia. Amen

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