VI Domenica di Pasqua – B |
In questa 6 domenica di Pasqua, la Parola ci consegna il cuore di tutto il messaggio di Gesù: amatevi gli uni gli altri.
Oggi si parla troppo di amore e questo termine ha perso ormai la sua forza. Oggi si amano le proprie cose, si amano i propri animali … ma l’amore è un sentimento che va oltre la sensazione di stare bene. Non posso dire di amare il mio smartphone perché ho l’impressione che mi renda più facile la mia vita; non posso dire di amare il mio cane perché mi fa le feste quando gli do da mangiare. L’amore esige il sacrificio di sé: “questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”. È questo il segreto di un matrimonio a lungo termine. Liti e discordie fanno parte della relazione di intimità, solo nell’amore si riesce a superarle cioè solo nel sacrificare ciascuno una parte di sé per andare incontro all’altro. La sapevano lunga i nostri avi quando dicevano che l’amore non è bello se non è litigarello!
Guardiamo Gesù sulla croce, lì ci viene mostrato l’esempio da seguire. Altro che apost me apost töch (apposto io apposto tutti) … chi ama ha il baricentro del proprio io fuori di sé; chi ama non è tanto attento al suo benessere bensì si preoccupa di far star bene l’altro, anche a costo di perdere qualcosa di sé.
Proviamo davvero a chiederci: nelle nostre vite, quando ci troviamo davanti ad una scelta, da cosa siamo mossi? Dal mio bene personale o dal bene comunitario o di colui/colei su cui ricade la mia azione?
Io penso che questa domanda possa cambiare il corso di tante storie.
Ma fino a che punto possiamo arrivare?
Legittima la domanda. Penso che più siamo disposti ad allontanare il centro del nostro io più il nostro amore è grande. Guardiamo ancora il Cristo sulla croce. In quel momento la sua preoccupazione più grande non era per sé ma per Maria e Giovanni (madre ecco tuo figlio, … ecco la tua madre, cfr Gv 19,26-27), era per i suoi crocifissori (Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno, Lc 23-34), era per il ladrone acconto a lui (oggi sarai con me in paradiso, Lc 23-43) …
Nell’ultima cena, dopo la lavanda dei piedi Gesù dice ai suoi amici: vi ho dato l’esempio perché così facciate anche voi (Gv 13,15).
Nella nostra esistenza siamo chiamati ogni giorno ad avvicinarci sempre più al suo esempio, siamo invitati anche noi, come Maria e come tante belle figure di santità che ci hanno preceduto nella storia, ad incarnare l’Amore divino. Già; noi guardiamo un fallito sul patibolo (il Cristo sulla Croce) e scopriamo il vero volto di Dio: l’Amore.
Dio è Amore e noi siamo invitati ad associarci a questo suo mistero per renderlo visibile al mondo. Buon cammino di santità.