VENERDÌ 29 NOVEMBRE
Dal Vangelo di Luca (21,29-33)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
COMMENTO
Il Vangelo che oggi la liturgia ci propone è la continuazione di quello che abbiamo ascoltato ieri.
Di fronte agli eventi della storia è inevitabile per l’uomo focalizzare lo sguardo sul decadimento e quindi sulla fine delle cose. Dopo tutto ciò che sperimentiamo ogni giorno, è la legge della vita: si nasce, si vive, si muore. Lo vediamo nei fiori e nelle piante; ahimè lo sperimentiamo con le persone che amiamo; ogni giorno inizia e poi finisce. Su tutto questo nessuno può dubitare, è lì davanti ai nostri occhi.
Gesù oggi ci invita di nuovo a guardare oltre per riacquistare speranza e quindi voglia di vivere.
Quando l’inverno ormai pare aver portato via tutti i segni della vita il fico inizia a germogliare ricordandoci che l’estate sta tornando.
Quando la notte pare averci portato via il calore del giorno, ecco che l’aurora ci offre il sapore di un’altra giornata da vivere.
I segni dei tempi, che sembrano dirci che ormai il tempo è passato e stiamo camminando verso il tramonto della vita, in realtà sono il luogo prezioso in cui possiamo sperimentare la realtà del Verbo creatore. Tutto passa, la parola di Dio resta: per creare stagioni di vita sempre nuove; per creare orizzonti Illuminati dal sorgere dal sole ogni giorno; per offrirci una nuova opportunità da vivere.
Quest’oggi fissiamo il nostro sguardo oltre le ombre che rendono cupe le nostre giornate per riacquistare speranza in quel tempo che viene e che ci è donato da vivere. Amen.