VENERDÌ 22 NOVEMBRE | S. Cecilia, vergine e martire
Dal Vangelo di Luca (19,45-48)
Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: “Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri”. Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo, ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
COMMENTO
Questa casa di Dio, questo Tempio che siamo noi, troppo spesso è abitata dai ladri.
Quante tentazioni ci sono rivolte ogni giorno e quante volte apriamo ad esse le porte del nostro cuore!
E quanti ospiti ammalianti abitano le stanze più nascoste di noi stessi.
È per questi motivi che con facilità allontaniamo gli insegnamenti di Gesù dalla nostra quotidianità.
Finché frequentiamo certi ambienti e certe persone questi insegnamenti vanno bene, ci teniamo abbottonati, ma quando ci troviamo nella vita ordinaria le porte delle stanze più interne del Tempio si spalancano e esce ogni genere di cattiveria. È così che il linguaggio diventa volgare; gli sguardi possessivi; i gesti violenti.
Oggi l’evangelista Luca ci ricorda che la nostra vita e il nostro corpo sono il Tempio prezioso in cui Dio dimora in mezzo al suo popolo che è l’umanità.
Chiediamo quest’oggi la grazia di accogliere pienamente in noi la Sua presenza gentile e amorevole.