VENERDÌ 13 DICEMBRE | S. Lucia, vergine e martire
Dal Vangelo di Matteo (9,27-31)
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
COMMENTO
Non siamo proprio mai contenti di nulla. Se piove vogliamo il sole, se ci fosse il sole vorremmo un po’ di acqua. Se poi ci fosse lo smog vorremmo un po’ di aria ma l’aria poi ci darebbe fastidio…
L’esempio del tempo atmosferico è il più immediato. Ma se ci pensiamo bene, trascorriamo tanta parte delle nostre giornate a lamentarci di ciò che stiamo vivendo, proprio come i bambini del Vangelo che non sono mai contenti del gioco che stanno facendo.
Dov’è la gioia del Cristiano? Dove sono i volti di coloro che sanno di trascorrere le proprie giornate in compagnia del Risorto? Tutta quella energia vitale che ci riempie il cuore nella messa quotidiana o nell’ascolto quotidiano della Parola, che fine fa? Preghiamo per ciascuno di noi e per ogni cristiano perché chiunque vede i nostri volti possa scorgere la gioia e la serenità di chi ha incontrato il Dio della Vita. Amen.