Il mistero del Cristo

15 settembre 2024 | XXIV Domenica del Tempo Ordinario – anno B |

Chi è Gesù?

È il grande interrogativo di questa 24^ domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana.

Per qualcuno semplicemente “Gesù era un ebreo che rimase estraneo alle aspirazioni e ai modi di vita introdotti dalla romanizzazione” (Newsletter de La Repubblica del 22 dicembre 2022); per altri un grande predicatore; par altri ancora un rivoluzionario … quasi ogni religione principale insegna che Gesù fu un profeta o un grande maestro o un sant’uomo. Il problema è che la Bibbia ci dice che Gesù fu infinitamente più di un profeta, di un grande maestro o di un sant’uomo.

Nel suo libro Scusi… qual è il suo Dio?, C.S. Lewis scrive così: “Sto cercando di impedire che qualcuno dica del Cristo quella sciocchezza che spesso si sente ripetere: ‘Sono pronto ad accettare Gesù come un grande maestro di morale, ma non accetto la sua pretesa di essere Dio’. Questa è proprio l’unica cosa che non dobbiamo dire. Un uomo che fosse soltanto uomo e dicesse il genere di cose dette da Gesù non sarebbe un grande maestro di morale. Sarebbe stato un folle — come un uomo che affermasse di essere un uovo alla coque — o sarebbe il diavolo in persona. Dovete scegliere. O quest’uomo era, ed è, il Figlio di Dio, oppure è un pazzo o qualcosa di peggio… ma non caviamocela con qualche condiscendente assurdità del tipo che era un grande maestro dell’umanità. Non ci ha lasciato questa alternativa, non intendeva farlo”.

Ma ciò che gli altri dicono ci interessa poco e tanto. La domanda di Gesù arriva dritta al cuore dei suoi discepoli e quindi dritta anche verso di noi: “Ma tu, chi dici che io sia?

Per te cristiano che ogni domenica vieni a messa, che mandi i tuoi figli alla catechesi, che fai festa il giorno di Natale e di Pasqua … per te chi è Gesù? Cosa dici di lui ai tuoi figli, ai tuoi nipoti?

Pietro riceve i complimenti da Gesù perché ha saputo chiamarlo “Cristo” (parola greca che traduce l’ebraico Messia), ma cosa significa questo termine? Per l’ebreo il Messia è l’inviato da Dio per liberare Israele dal dominio dell’Impero Romano. Noi possiamo dire che il Cristo è colui che libera l’uomo dal dominio del peccato e della morte. È a questo punto che in noi non possono che sollevarsi una marea di domande: ma come è possibile? Noi sperimentiamo ancora la sofferenza e la morte; nel mondo ci sono ancora le guerre; le violenze e le cattiverie sono sulle prime pagine dei giornali tutti i giorni … a cosa è servito l’intervento del Cristo nella storia?

Queste domande sono la stessa ribellione che Pietro ha manifestato dopo che Gesù ha rivelato la necessità di dover soffrire e morire per poi risorgere.

Gesù è il Cristo non perché ha eliminato il peccato e quindi il male per salvare l’uomo ma perché nel peccato e nel male ha salvato l’uomo.

Guada la croce: cosa vedi? Vedi uno strumento di morte? Vedi il fallimento di una vita? vedi la fine di una tragedia? Oppure riesci a scoprire che il Crocefisso è il Risorto e quindi vedi nella croce la porta spalancata per una vita migliore, in cielo certamente ma anche qui sulla terra. Cristo è risorto passando attraverso la croce, attraverso il male e la morte che sembrano dominare il mondo, non scavalcandoli o eliminandoli!

Teniamo fisso lo sguardo sul crocefisso. Lasciamoci interrogare senza paura da esso.

Signore Gesù,
crocefisso dall’egoismo del mondo,
aiutami a riconoscere in te
il mistero della salvezza.
Contemplare il tuo corpo
sul legno della croce
mi dia forza per accogliere
il tuo insegnamento:
amatevi l’un l’altro così
come io sto amando voi!

Amen.

Aperti al mistero

11 agosto 2024 | XIX Domenica del Tempo Ordinario – B

Prosegue anche in questa 19 domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della Settimana, il discorso di Gesù sul pane di vita. Un discorso altamente teologico che richiede la capacità di spalancare gli orizzonti entro cui ciascun uomo si sente al sicuro perché protetto dalla propria comprensione. In altre parole, Gesù ci chiede di aprirci al Mistero, a qualcosa che non solo non possiamo comprendere, ma che addirittura non possiamo neppure immaginare.

Come può Gesù dire: io sono disceso dal cielo?

Questa domanda nasce nel cuore dei Giudei e ha origine dalla convinzione di conoscere quel Gesù che hanno lì davanti ai loro occhi.

“Come può questo pane e questo vino essere il corpo e il sangue di Gesù?”

È la domanda che può nascere nel cuore di ciascuno di noi difronte all’Eucarestia, una domanda che ha come origine la nostra certezza scientifica di trovarci davanti ad una materia che, analizzata in laboratorio, non può essere che pane e vino.

Ai Giudei di duemila anni fa così come a noi quest’oggi il vangelo chiede di allargare gli orizzonti per poter accogliere nelle nostre conoscenze anche ciò che pare rompere ogni certezza.

Ci troviamo davanti al Mistero, il mistero di un Dio che si fa uomo in Gesù e il Mistero di un Dio che si offre a noi come cibo nel Pane eucaristico; è lo stesso mistero, è ciò che ci riunisce ogni domenica in questa casa comune che è la Chiesa.

Non sono le conoscenze umane ad aiutarci a credere ma l’insegnamento che viene solo da Dio; solamente lasciandoci istruire da Dio possiamo aumentare la nostra poca fede, solo aprendoci a mondi sconosciuti, a possibilità insperate, a fantasie inesplorate possiamo lasciar spazio a Dio di manifestarsi.

Dopotutto questo è anche ciò che la scienza ci insegna, quella stessa scienza che agli occhi dei più pare negare l’esistenza di Dio; uno scienziato che non è aperto ad accogliere qualcosa di nuovo, qualcosa di insperato, qualcosa di fantasioso, sarà uno scienziato che continua ancora oggi a credere in una terra piatta … Al contrario, uno scienziato aperto a nuovi orizzonti sarà sempre in ricerca e si meraviglierà difronte a nuove scoperte inaspettate.

Signore Gesù, tu Pane vivo disceso dal cielo,
aiutaci ad allargare le nostre menti,
fa che non ci fossilizziamo sulle certezze del “si è sempre detto così”.
La nostra ricerca di Te non abbia limiti
e le nostre fantasie teologiche siano sempre illuminate
dalla Luce del tuo Spirito.
Amen.