Un popolo salvato dall’Amore

27 ottobre 2024 | XXX Domenica del Tempo Ordinario – anno B |

In questa 30 domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci offre per la meditazione due folle.

Nella prima lettura troviamo la profezia di una gran folla che ritorna dall’esilio tra le consolazioni donate dal Signore; nel vangelo molta folla segue Gesù assieme ai suoi discepoli.

La folla della profezia sembra vedere bene la meta del suo cammino, è illuminata infatti dalla speranza di ritornare nella propria terra, la terra che Dio aveva donato ai padri; per quanto riguarda la folla al seguito di Gesù … non lo so, ma ci viene raccontata la storia del cieco Bartimeo che può bene rappresentare tutta la folla; quest’uomo ha trascorso buona parte della sua vita senza vedere, brancolando nel buio, muovendosi a tentoni in mezzo alle difficoltà della vita ma una cosa la vedeva chiaramente: in Gesù di Nazareth ha la certezza di poter tornare a vedere. Mi piace pensare che questa sia la speranza di tutti coloro che seguivano Gesù, ma sarà stato davvero così?

Probabilmente allora come oggi tanti seguivano Gesù, allora letteralmente, su e già per le strade della Palestina, oggi chiedendo i sacramenti per i figli, andando a messa la domenica, fruendo delle attività delloratorio e chissà in quali altri modi, ma, allora come oggi, non tutti ci vedevano bene, uno solo ha avuto il coraggio di rivolgersi al maestro “Figlio di Davide abbi pietà di me! – Rabbunì, che io veda di nuovo!”.

Bartimeo aveva coscienza del suo limite e per questo portava in corpo il desiderio di essere guarito.

Noi tutti oggi abbiamo pregato insieme “Grandi cose ha fatto il Signore per noi”, ma lo crediamo veramente? Tra poco diremo Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato, ma lo crediamo veramente? All’inizio della celebrazione ci siamo battuti il petto chiedendo perdono, ma siamo davvero pentiti?

Queste domande le faccio a me anzitutto perché spesso, quando siamo nella folla, corriamo il rischio di camminare per inerzia, di muoverci perché chi sta attorno a noi si muove, e a volte rischiamo di andare in una direzione senza neppure conoscere la meta. Ricordo che durante la Giornata Mondiale dei Giovani a Parigi, nel lontano 1997 una ragazza si era persa proprio perché, immersa nella folla, si era lasciata trasportare finché si è ritrovata esattamente dalla parte opposta al luogo del nostro ritrovo. La folla non è un popolo che cammina sostenendosi vicendevolmente mentre cammina verso un’unica meta, la folla è un insieme di anonimi che cammina, ciascuno pensando ai propri affari e andando verso la propria meta indipendente dalla meta degli altri.

Quest’oggi siamo arrivati in questa chiesa ciascuno dalle proprie case, percorrendo strade diverse e magari con motivazioni diverse; qui abbiamo incontrato tutti lo stesso messaggio ed abbiamo scoperto tutti di avere qualcosa in comune gli uni con gli altri. Tra poco ciascuno tornerà sulle strade della propria vita ma se l’incontro con il Cristo non ci ha spalancato gli occhi sulla meraviglia di coloro che ci stanno seduti accanto … beh, forse non abbiamo ancora realizzato di essere ciechi e proprio perché ciechi non possiamo scorgere le grandi cose che il Signore sta facendo in questo momento per noi!

Preghiamo anche noi con Bartimeo:

Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!
Fa che io veda di nuovo!
Aiutami a vedere il tuo volto
nel volto di ciascuno dei miei fratelli;
Aiutami a vedere la tua presenza
negli avvenimenti della storia;
Aiutami a riscoprire le meraviglie
che hai posto accanto a me!
Alimenta in me la speranza
di poter camminare presto
immerso nel popolo dei salvati
dal tuo Amore.
Amen.