29 settembre 2024 | XXVI Domenica del Tempo Ordinario – anno B |
In questa 26 domenica del tempo ordinario, la parola ci chiede di soffermarci a riflettere sulle gelosie e sugli scandali.
Nella prima lettura così come nella prima parte del Vangelo leggiamo di quando Giosuè (nella prima lettura) e Giovanni (nel Vangelo) si lamentano perché c’è qualcuno che compie segni prodigiosi senza il loro permesso. Quante volte anche noi ci lamentiamo perché qualcuno che non è autorizzato parla meglio di noi, o compie gesti che noi non siamo in grado di compiere, o sembra conoscere facilmente quelle riposte che a noi sono costate notti di studio sui libri. La gelosia offusca i nostri occhi e ci porta a compiere azioni che non vorremmo mai fare.
“Non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me; chi non è contro di noi è per noi”. Con queste parole Gesù ci invita alla pazienza. A volte è difficile comprendere se ciò che vediamo o ascoltiamo è nel Suo nome ma il tempo può dare le risposte. Io non penso che la gelosia sia una questione che riguarda le azioni dell’altro, riguarda piuttosto il mio essere, la mia crescita personale, il mio accettarmi per ciò che sono. “Fossero tutti profeti nel popolo del Signore …” risponde Mosè a Giosuè, fossero tutto capaci di testimoniare l’Amore di Dio gli uomini … potremmo fare eco noi oggi! Gli uomini, non i cristiani, perché noi siamo gelosi anche di questo. Può un non cristiano parlare e vivere l’Amore di Dio? Può un non cristiano risorgere in Cristo nell’eternità? Può un non cristiano essere esempio di carità per l’uomo di oggi? Io penso di sì!
Ma la seconda faccia della medaglia che il Vangelo oggi ci offre è quella più pungente.
Non basta essere bravi a parole, non basta indossare un bell’abito o una talare con i bottoni rossi o bianchi e non basta neppure un certificato di battesimo per essere testimoni di Cristo. Le nostre parole, belle e ricercate finché vogliamo, vengono spazzate via dal vento. Ciò che resta impresso nelle persone che ci osservano sono i nostri sguardi, le nostre azioni, i nostri movimenti. Una bella testimonianza fatta a parole viene subito spazzata via da uno sguardo non accogliente, da un’azione violenta, da una frequentazione sbagliata!
Questi sono gli scandali da cui Gesù ci mette in guardia. Signore Gesù, misericordia del Padre
donaci di gioire nello scoprire
i fantasiosi modi
in cui tu ti mostri all’uomo di oggi.
Rendici testimoni autorevoli
della tua presenza nel mondo.
Fa che i nostri sguardi
le nostre azioni
le nostre frequentazioni
non siano mai di scandalo per nessuno
ma possano rafforzare
la proclamazione verbale
del tuo infinito Amore.
Amen.