SABATO 16 NOVEMBRE
Dal Vangelo di Luca (18,1-8)
Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: “In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi””. E il Signore soggiunse: “Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”.
COMMENTO
Il tema della preghiera è fondamentale nella fede. È il nostro dialogo con Dio.
Un dialogo è fatto di parole e di silenzi, di momenti in cui si esprimono i propri pensieri e di momenti in cui si ascoltano i pensieri dell’altro. Quando, poi, una relazione diventa profonda, diventando una relazione d’amore, si aggiunge una caratteristica importante al dialogo: lo sguardo. Le parole non servono più, basta uno sguardo per intendersi.
Tutto ciò vale anche nella preghiera. Più la nostra relazione con Dio diventa intima e più bastano gli sguardi, basta la presenza, basta il proprio esserci nel silenzio per dare sicurezza, conforto, vicinanza ma anche per chiedere aiuto, sostegno, supporto.
Pregare è una necessità perché per noi è una necessità amare e sentirci amati. Trasformiamo le nostre preghiere in preghiera. Riduciamo le parole per lasciare spazio all’amore.
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