MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE
Dal Vangelo di Luca (21,12-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.
COMMENTO
Il discorso di Gesù ai suoi discepoli non pare una vera e propria opera di convincimento. Sembra quasi che stia facendo di tutto per avere meno seguaci possibili.
Dall’altro lato mi viene anche da pensare che se le condizioni sono queste chi si mette a seguirlo è davvero convinto. Mi chiedo se davvero oggi come chiesa siamo consapevoli di questo.
A volte l’impressione che pur di aver delle masse annacquiamo il messaggio di Gesù per farlo andar bene a tutti. Gesù oggi è chiaro: se vuoi essere il mio seguace sappi che troverai sempre qualcuno che ti rema contro, troverai sempre qualcuno a cui darà fastidio, troverai sempre qualcuno pronto a farti soffrire.
Guardo la croce e mi dico con serenità che non può che essere così.
Sono pronto, dunque, a seguirlo a queste condizioni?
Il Vangelo oggi ci offre anche l’altra faccia della mia medaglia: se sei disposto a seguirlo sappi che a te è chiesta solo la presenza e lui stesso ti offrirà le parole e la sapienza per difenderti, nulla, nemmeno un capello del tuo capo, potrà essere toccato.
A questo punto guardi di nuovo la croce e riconosci il Risorto.
Vuoi seguirmi? Accetti questa sfida? Sei disposto ad essere mia immagine di Crocefisso Risorto nel mondo? Sono queste le domande che oggi Gesù ci rivolge.
Prenditi qualche momento per rifletterci.