MARTEDÌ 3 DICEMBRE | S. Francesco Saverio, presbitero
Dal Vangelo di Luca (10,21-24)
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”.
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono”.
COMMENTO
I discepoli sono appena tornati dalla loro prima missione e Gesù gioisce nello Spirito. Gesù rende lode al Padre perché questi missionari hanno potuto riconoscere l’azione di Dio nelle loro azioni. Questi missionari si sono messi in gioco, portando nel mondo un messaggio che non era loro. Grazie al loro coraggio e all’offerta della loro persona hanno potuto portare la presenza di Cristo nel mondo, ma soprattutto hanno potuto stupirsi nel riconoscere, nel volto degli uomini e delle donne che incontravano, il volto di Cristo che li precedeva con la sua Grazia.
Oggi ricordiamo San Francesco Saverio, missionario evangelizzatore dell’oriente.
In questo mondo sempre più cristianizzato ciascuno di noi è chiamato ad essere missionario in ogni luogo del suo ordinario.
Saremo beati anche noi se i nostri occhi saranno in grado di riconoscere il volto del Cristo nei fratelli che incontreremo.
Saremo beati se riusciremo ad accorgerci che la grazia di Dio ci precede.
Saremo beati se riusciremo a gioire per ogni fratello che riuscirà ad accorgersi della presenza del Cristo nella sua vita.