MARTEDÌ \0 DICEMBRE
Dal Vangelo di Matteo (18,12-14)
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda.
COMMENTO
Verrebbe da dire che c’è qualcosa che non torna nel racconto di Matteo. Un pastore non può abbandonare 99 pecore sui monti per cercarne una smarrita. E se le 99 scappano? e si arrivano i lupi? e se qualcuno le ruba? e se vanno in un burrone? e se … c’è qualcosa che non torna?
Probabilmente ciascuno di noi avrebbe detto “che s’arrangi, non rischio di perdere tutto il gregge per quell’unica stordita”. E se al posto di quella pecora ci fosse tuo figlio?
Gesù non abbandona certamente le 99 pecore, ma per ciascuna delle 100 ha uno sguardo speciale e, senza perdere d’occhio le altre, si rivolge maggiormente a quella che in quel momento ha più bisogno di lui; come qualsiasi genitore che sta più vicino al figlio che ha maggiormente bisogno di lui, senza smettere di amare gli altri figli.
Per ciascuno di noi Gesù ha uno sguardo speciale e per ciascuno di noi, in base alle nostre necessità, dedica il tempo e le energie necessarie.
Siamo figli amati anche e soprattutto quando non ce ne rendiamo conto o quando vogliamo fare di testa nostra. Dio è Padre e come tale soffre e ama per ciascuno di noi suoi figli.
Preghiamo quest’oggi perché in ciascuno di noi cresca sempre più la consapevolezza di essere figli amati dal Padre.