GIOVEDÌ 5 DICEMBRE
Dal Vangelo di Matteo (7,21.24-27)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande”».
COMMENTO
Spesso confondiamo la Fede con una serie di cose da fare e da dire: sono andato a messa; ho detto il rosario; mi sono confessato; ho detto le preghiere al mattino e alla sera; ho fatto la novena… Una serie di fredde ritualità che ci fanno sentire a posto con la coscienza.
Ma la Fede non può essere ridotta ad una tessera a punti!
La Fede è una relazione d’amore con Dio. Una relazione che passa certamente attraverso gesti e parole, ma che non si accontenta di questi. La Fede per essere poggiata su una roccia sicura deve rendere partecipe il cuore e tutte le viscere del nostro corpo.
Preghiere e pratiche di pietà divengono così un prezioso allenamento che rafforza i muscoli più nascosti del nostro essere. Le tempeste della vita non ci faranno crollare se la nostra fede è bene ancorata su un terreno sicuro, se le radici sono riuscite a scendere in profondità dentro di noi.
Preghiamo quest’oggi perché le nostre parole e i nostri gesti siano sempre più espressive del nostro amore per Dio. Amen.