GIOVEDÌ 12 DICEMBRE
Dal Vangelo di Matteo (11,11-15)
In quel tempo, Gesù disse alle folle: “In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!”
COMMENTO
C’è violenza e violenza.
C’è una violenza che distrugge perché vuole possedere, e c’è una violenza che crea perché tende a liberare.
La violenza che distrugge è quella che ha ucciso i profeti. È la violenza di chi vuole imporsi sugli altri. È una violenza a volte fisica, a volte psicologica, a volte l’una e l’altra. È la violenza di chi non trova in sé stesso, la bellezza, la grandezza e l’appagamento, quindi, cerca fuori da sé ciò che non trova in sé.
La violenza che crea invece è quella che ciascuno ha attua su se stesso, per smussarsi, per correggersi, per liberarsi. Questi riconosce in sé qualcosa di grande e di bello e cerca di liberarlo volendosi bene e quindi eliminando ciò che gli procura del male.
Nel linguaggio della fede, questa violenza liberante la chiamiamo discernimento.
Preghiamo quest’oggi per tutti coloro che fanno fatica ad accettarsi per ciò che sono. Possa il Signore illuminare i loro cuori affinché possano scoprirsi meravigliosi trovando il coraggio di liberarsi di tutti quegli eccessi che fanno ombra alla presenza di Dio che li abita da sempre.