17 novembre 2024 | XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – anno B |
VIII Giornata Mondiale del Povero
Bagliori di speranza
Sarà un tempo di angoscia, di tribolazione, di oscurità dice la Parola di Dio di questa 33 Domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana.
Ma di che tempo si parla?
In ogni epoca storica, ricercatori, visionari, saggi e studiosi si sono alternati alla ricerca di una data in cui questa fine del mondo potesse accadere ma … noi siamo ancora qua e la fine del mondo può sembrare ancora dietro il prossimo angolo della storia o ancora molto lontana, a seconda dello sguardo con cui la cerchi.
Ma di cosa sta parlando Gesù ai suoi discepoli? di cosa sta parlando il profeta Daniele?
Se siamo sinceri con noi stessi e leggiamo la storia dell’umanità ci accorgiamo che è tutta un tempo di angoscia e di sofferenza. Ma allora verrebbe spontaneo chiedersi se vale la pena vivere o quale è il senso della vita dell’uomo.
È proprio all’uomo senza speranza, all’uomo che fa fatica a scorgere un futuro, che Gesù oggi si rivolge. La chiave di volta per alimentare la speranza sta nel ramo tenero del fico, cioè nei primi segni dell’estate che si avvicina. Quando tutto pare ormai perduto un tenero ramoscello fa rinascere la speranza.
Gesù dice a noi, suoi seguaci, di non chiudere gli occhi davanti al male che pare governare il mondo ma, in questa oscurità, tenendo lo sguardo bello vigile, ci invita a cogliere quei piccoli bagliori della sua presenza che regalano speranza e ci permettono di proseguire il cammino della vita a testa alta.
Siamo chiamati a pregare con il salmista quest’oggi e ogni giorno della nostra vita: “Proteggimi o Dio: in te mi rifugio”. È il grido dell’uomo che sa di non potercela fare da solo. La vicinanza del Signore nel cammino della vita è ciò che ci permette di superare le difficoltà, di scorgere la luce della Pasqua nell’oscurità del tempo e ci permette così di non perdere di vista la meta del cammino, anche se la strada per raggiungerla rimane oscura e sconosciuta.
Con questa preghiera scopriamo di non essere soli nel cammino; attorno a noi ci sono tanti fratelli e tante sorelle che hanno saputo affidarsi nelle mani di Dio. Tra questi fratelli scorgiamo alcune guide preziose, i più poveri, coloro che, non avendo nulla e nessuno su cui poggiare la propria vita, hanno saputo rivolgersi da subito al Signore.
“La preghiera del povero sale fino a Dio” ci dice il papa in questa 8 Giornata Mondiale del Povero. Nel ricordarci quanti poveri oggi innalzano il loro grido di aiuto a Dio, il papa ci chiede di imparare da questi uomini e donne ad avere “un cuore umile, che abbia il coraggio di diventare mendicante. Un cuore pronto a riconoscersi povero e bisognoso”. Da soli non potremo mai trovare la forza per affrontare le sfide della vita; lasciandoci accostare da altri fratelli scopriremo degli ottimi compagni di viaggio e il nostro viaggio diventerà più leggero e mettendoci nelle mani di Dio sperimenteremo la gioia dell’Amore che ci attrae dritti alla meta del cammino.
Riprendiamo quest’oggi le parole del salmo 15 e preghiamo:Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi;
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Amen.