Entro in preghiera
Anzitutto trova un tempo e un luogo adatto.
Il tempo adatto è un tempo in cui certamente nessuno può disturbarti.
Il luogo adatto è un luogo in cui puoi trovare pace ed equilibrio, in cui non ci sono distrazioni, in cui non suona il telefono né il citofono, in cui non ci sono persone che passano, in cui non fa né troppo caldo né troppo freddo, insomma … un luogo in cui stai bene anche nel corpo.
Tempo e luogo poi on bastano, è necessario che anche il tuo corpo stia bene sia esteriormente che interiormente.
Devi quindi trovare una posizione giusta che non ti crei dei malori, che sia comoda ma non troppo (altrimenti corri il rischio di addormentarti), puoi stare seduto, in piedi, in ginocchio, l’importante è che il tuo corpo stia bene.
Ma questo non basta, è necessario trovare pace anche dentro di te. Per far questo regalati il silenzio, fuori e dentro di te. Cerca di volerti bene e quindi cerca di perdonarti e di perdonare le offese ricevute e date. Pensa alla gioia che Dio avrà nel momento in cui incrocerà il tuo sguardo, lui non desidera altro che incontrarti!
Mettiti consapevolmente alla presenza di Dio: fai un segno di croce, con calma, assaporando questo gesto che ricopre tutto il tuo corpo.
“Guarda come Dio ti guarda” – Fissatolo lo amò (Marco 10,21). questo è l’unico modo che Dio conosce per guardarci.
Fai un gesto che esprima la tua riconoscenza verso di Lui: un inchino, una prostrazione …
Trova ora la posizione che più ti può aiutare nella preghiera e invoca lo Spirito chiedendo che tutto di te sia rivolto a Dio.
Immagina la scena biblica che andrai a pregare. Può essere un paesaggio, un luogo chiuso, una situazione di vita quotidiana, un dialogo … cerca di immergerti in quella situazione, tu sei protagonista della scena.
Chiedi ciò che vuoi e desideri da questa preghiera. E’ la grazia che scaturisce dal testo stesso, è ciò che la preghiera può cambiare nella tua vita.
Medito e contemplo
Leggo lentamente il testo: è Dio che mi parla. Non devo aver fretta, non devo scavalcare parole, non do per scontato nulla, leggo e rileggo il testo anche se l’ho già sentito tante altre volte.
Cosa dice il testo in sé? Oggettivamente quale è il significato delle parole che sto leggendo?
Cosa dice il testo a me? Dio mi sta parlando, cosa mi sta dicendo? Queste parole parlano della mia vita, mi stanno chiedendo qualcosa!
Quali desideri, aspirazioni si muovono dentro di me?
Non aver fretta e soprattutto non è necessario fare tutto. Se il tuo pensiero, e quindi la tua preghiera, si ferma su di una parola, una frase, un concetto, un’immagine … significa che lo Spirito ti sta conducendo lì perché proprio lì ha qualcosa da dire a te.
Concludo
Faccio il mio colloquio con il Signore. Sono le parole spontanee che sorgono dal mio cuore, è la preghiera più profonda mossa dalla relazione d’Amore che sto sperimentando.
Prego con calma il Padre Nostro.
Al termine della preghiera annoto ciò che è successo nella preghiera. Su cosa mi ha fatto soffermare lo Spirito, quali movimenti dello spirito ho sperimentato in me, sono stato bene o sono stato male, quale desiderio è sorto in me, cosa mi sta chiedendo il Signore…