
V settimana del Tempo Ordinario – I
SABATO 15 FEBBRAIO | Quanti pani avete?
Dal Vangelo di Marco (8,1-10)
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: “Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano”. Gli risposero i suoi discepoli: “Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?”. Domandò loro: “Quanti pani avete?”. Dissero: “Sette”. Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
COMMENTO
Di fronte ai grandi problemi che ci sono nel mondo anche a noi viene facile rispondere come gli apostoli: cosa posso fare io per ridurre la fame nel mondo, per ridurre l’inquinamento, per far finire le guerre, per ridurre la povertà, per fermare lo scioglimento dei ghiacci, per fermare lo sfruttamento dei minori …
Gesù risponde ai suoi discepoli: che cosa hai a disposizione?
Che saranno mai sette pani davanti ad una folla affamata?
Madre Teresa di Calcutta diceva: “Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano ma senza quella goccia l’oceano sarebbe più piccolo”.
Questo è proprio ciò che ci chiede Gesù quest’oggi. Da soli non potremmo mai risolvere i problemi dell’umanità ma se ciascuno di noi mette ciò che è a disposizione dell’altro, anziché pensare solo alla propria pancia, allora qualcuno, se da questa parte o dall’altra del mondo e se nel nostro tempo o nel futuro non importa, qualcuno certamente troverà sollievo.
Il Vangelo di oggi, dunque, ci sprona a conoscere ciò che possiamo mettere a disposizione dell’altro e a fare un piccolo passo indietro con il nostro Ego aprendo gli occhi per vedere non ciò che gli altri devono fare ma cosa io posso fare. Nell’esercizio di oggi proviamo a mettere a fuoco le nostre capacità e proviamo a pensare come metterle a disposizione del prossimo.