
II settimana del Tempo Ordinario – I
SABATO 25 GENNAIO
Festa – Conversione di San Paolo, apostolo
Dagli Atti degli Apostoli (9,1-19)
Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”. Rispose: “Chi sei, o Signore?”. Ed egli: “Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare”. Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.
C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: “Anania!”. Rispose: “Eccomi, Signore!”. E il Signore a lui: “Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista”. Rispose Anania: “Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome”. Ma il Signore gli disse: “Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome”. Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: “Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo”. E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
COMMENTO
Saulo è determinato, prosegue la sua corsa mantenendo alto il valore della sua missione e con la convinzione che nulla possa più ostacolarlo: possiede i documenti che lo autorizzano nella sua impresa e ha al suo fianco uomini valorosi su cui fare affidamento. Tuttavia, si verifica un imprevisto: Saulo non ha considerato tutte le eventualità. Credeva di dover affrontare un gruppo di pescatori e di donne, ma si trova invece a confrontarsi con una realtà differente, che fino ad allora non aveva mai conosciuto o aveva frainteso.
Dio stesso si mette di traverso sulla strada di Saulo e come un muro frena la sua corsa. La lotta di Saulo inizia così ma prosegue per tre giorni dentro di lui. Dio aiuta Saulo a scoprire sé stesso attraverso un processo di introspezione e in questa scoperta ritrova Dio stesso, sepolto sotto una coltre di documenti ufficiali e convinzioni personali che occupavano il suo cuore e la sua mente. La festa della conversione di San Paolo aiuta ciascuno di noi a riscoprirci ciechi per poter riscoprire il vero volto di Dio che abita i nostri cuori. La Parola oggi ci invita a svuotarci di ogni preconcetto su Dio per lasciarci abitare dalla sua reale presenza amorosa e gentile.