GIOVEDÌ 09 GENNAIO
Dal Vangelo di Marco (6,45-52)
E subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro, camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: “È un fantasma!”, e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!”. E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
COMMENTO
“Se non vedo non credo”. Sono le parole di Tommaso quando i suoi amici gli raccontano di aver visto il Risorto. A volte anche per noi è così. Speriamo nel miracolo, cerchiamo l’ultima apparizione della Madonna, cerchiamo segni nel cielo, ascoltiamo le voci dei visionari … eppure il miracolo del Pane l’abbiamo tutti i giorni sotto i nostri occhi.
La nostra vita è costantemente nel buio della notte e nel caos del vento contrario come quella barca con cui i dodici cercavano di arrivare a riva. La nostra fatica e le nostre paure dipendono solo dal nostro cuore indurito, e il nostro cuore è indurito perché i nostri occhi si rifiutano di vedere il miracolo del Pane. Preghiamo oggi per tutti noi credenti, perché di fronte alla presenza costante di Dio nella nostra quotidianità i nostri occhi possano scorgerlo, riconoscerlo e adorarlo. Amen.